L'AMBIENTE
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Salvaguardia
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Più rispetto e più tutela = migliore qualità della vita

La tutela dell’ambiente è uno dei capisaldi del progetto per la realizzazione della Terza corsia e per la trasformazione in autostrada della Villesse-Gorizia. Le nuove tecnologie costruttive, gli strumenti di monitoraggio ambientale e una forte attenzione dei progettisti alla salvaguardia del territorio consentono, oggi, di costruire grandi opere a bassissimo impatto ambientale. Nella progettazione degli interventi sulla A4 e sulla Villesse Gorizia, sicurezza, tutela dell’ambiente e rispetto del territorio sono sempre stati in primo piano


A4 - Lotto Quarto d'Altino - San Donà di Piave

Come peraltro previsto dalla delibera del Cipe (numero 13 del 2005), tutti gli interventi sui corsi d'acqua sono stati studiati in modo da salvaguardare la biodiversità e la funzione di corridoi ecologici; è stato verificato il dimensionamento del sistema di gestione delle acque di piattaforma, anche in funzione delle diffuse aree di vulnerabilità presenti lungo il tracciato, prevedendo la realizzazione di aree umide con funzione di ecosistemi filtro; per tutti i corsi d'acqua interferiti, è stata verificata l’idoneità allo smaltimento delle portate massime previste dai Piani di Bacino per tutte le sezioni idrauliche, recependo le indicazioni fornite dai Consorzi Bonifica relativamente alle problematiche idrauliche degli attraversamenti e parallelismi. Sono stati analizzati e approfonditi gli effetti determinati dalla realizzazione dell'opera sulla circolazione idrogeologica, soprattutto nelle aree dove la falda è superficiale o affiorante; tutti i ponti sono stati progettati arretrandone le spalle, per garantire il mantenimento delle sponde. L’ampliamento dell’infrastruttura, infine, è stato progettato evitando, dove possibile, di interessare direttamente specchi acquei lacustri o aree prossime a questi;
Il tracciato autostradale, in questo tratto, si colloca al di sotto della cosiddetta “linea delle risorgive”, che separa la zona settentrionale, caratterizzata da materassi ghiaiosi, dalla zona meridionale, contraddistinta da terreni fini poco permeabili. Quest’ultima, denominata Bassa Pianura Veneta, è segnata dalla presenza del corso del Fiume Piave, che con le sue alluvioni ricopre tutta l’area e che ha svolto un ruolo fondamentale nell’assetto morfologico del territorio, tanto che sono presenti numerose rogge e canali di scolo che scorrono lungo antichi percorsi fluviali abbandonati nel tempo.
L’alimentazione del sistema idrogeologico dell’Alta e della Bassa Pianura dipende essenzialmente dalla dispersione in subalveo che si verifica allo sbocco in pianura degli stessi corsi d’acqua che disperdono interamente nel sottosuolo le loro portate di magra. Nella pianura medio-bassa, inoltre, i corsi d’acqua sono in genere arginati artificialmente e incidono su terreni per lo più argilloso-limosi, poco permeabili, e perciò la loro influenza sull’alimentazione delle falde è praticamente trascurabile. Il movimento di deflusso naturale delle acque contenute nei differenti orizzonti permeabili verso il mare avviene da Nord a Sud, con una pendenza generalmente inferiore al 4‰.
L’autostrada A4, collocata trasversalmente alla direzione di scorrimento della rete idrografica (da N-NO a S-SE), costituisce una sorta di “barriera” al deflusso delle acque verso il mare, il cui superamento è consentito da una serie di ponticelli a luce semplice e di attraversamenti tipo tombino, per lo più a sezione circolare. Le dimensioni dei nuovi manufatti di attraversamento, per rispettare al massimo le caratteristiche del territorio, sono state concordate con i tecnici degli Enti attivi in loco, i quali in seguito allo svolgimento di sopralluoghi nel territorio e di rilievi puntuali in corrispondenza dei manufatti di attraversamento esistenti, hanno evidenziato l’insufficienza della sezione degli stessi (spesso tombini circolari di diametro pari a 100 cm), possibile causa della condizione di sofferenza dell’intera rete di scolo osservata in particolare nel territorio di competenza del Consorzio di Bonifica Destra Piave, la difficoltà nello svolgere le necessarie opere di manutenzione dei tombini, il frequente riempimento parziale della sezione dovuto al posizionamento del fondo tubo a quote inferiori rispetto a quelle dei canali, sia all’imbocco, che allo sbocco. Le scelte progettuali effettuate, comportano un miglioramento della sicurezza idraulica del territorio grazie al considerevole aumento della permeabilità del corpo autostradale, cui segue una riduzione del rischio di allagamento a monte dell’autostrada.

Adeguamento a sezione autostradale del raccordo Villesse-Gorizia

Per questo intervento che si è concluso nel 2013 (la nuova autostrada A34 è stata aperta al traffico nel mese di ottobre), è stata riutilizzata la pavimentazione esistente attraverso il “riciclaggio a freddo”: un accorgimento che ha permesso di minimizzare la quantità di rifiuti destinati alla discarica e la necessità di nuovo materiale da impiegare per la realizzazione della sovrastruttura. Il raccordo che era carente in termini di tutela dell’ambiente attraversato è diventato un asse autostradale moderno ed ecosostenibile: gli investimenti per la protezione delle acque superficiali e della falda, per il contenimento dell’inquinamento acustico, per le opere a verde e di inserimento dell’opera nel paesaggio hanno superato il 12% del costo dell'opera.
L’ottica progettuale adottata per la realizzazione degli interventi di mitigazione e compensazione ambientale è stata di tipo multidisciplinare.
Il sistema di raccolta e trattamento è costituito da 48 aree a cui le acque di piattaforma sono convogliate medianti fossi impermeabili lungo tutta l’infrastruttura. Le opere di trattamento sono state concepite come opera di mitigazione ambientale e di miglioramento dell’inserimento paesaggistico dell’infrastruttura viaria. La fascia a verde che si sviluppa lungo l’autostrada serve ad assorbire il rumore e gli inquinanti, ma anche come corridoio ecologico integrato con le formazioni vegetali presenti. Le dune in terra con funzione di mascheramento e fonoassorbente hanno altezza pari a 2 m e sono sormontate da una barriera in legno alta 1 m. Le barriere fonoassorbenti hanno un’altezza pari a 3 m; è stato anche utilizzato asfalto fonoassorbente per migliorare queste prestazioni.  Sono stati realizzati anche due connettori faunistici per creare un collegamento nord-sud, ai quali si è aggiunta una parte dell’area sopra la galleria artificiale di Savogna, con funzione di sovrappasso faunistico.