L'AMBIENTE
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Adeguamento a sezione autostradale del raccordo Villesse-Gorizia
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All’interno delle “Linee Guida per il Progetto di Monitoraggio Ambientale (PMA) delle opere, di cui alla Legge Obiettivo (Legge 21-12-2001, n. 443)” redatte dalla Commissione Speciale per la Valutazione dell’Impatto Ambientale (revisione 1 del 4 Settembre 2003), sono elencate tutte le componenti che – a seconda della tipologia di opera – possono essere oggetto di Monitoraggio Ambientale.
Nel caso dell’adeguamento a sezione autostradale del Raccordo Villesse - Gorizia sono state individuate, nella delibera Cipe di approvazione del progetto preliminare (n. 61 del 27 maggio 2005), le seguenti componenti e i relativi obiettivi specifici:

Atmosfera: accertare eventuali impatti dovuti alla diffusione di inquinanti provenienti dai mezzi d’opera, dalla dispersione di polveri generate dagli scavi e dalla movimentazione dei terreni, dal traffico indotto dalla movimentazione dei mezzi di cantieri.

 
Acque superficiali
: evidenziare fenomeni di inquinamento della risorsa idrica dovuti alle lavorazioni di costruzione e consumo della risorsa idrica; evidenziare criticità in corrispondenza degli attraversamenti dei principali corsi d’acqua e presso le aree di cantiere situate in prossimità di corsi d’acqua.
 

Acque sotterranee: evidenziare significative variazioni qualitative e quantitative sull’equilibrio idrogeologico a seguito di attività di costruzione di trincee o di fondazioni profonde; controllare eventuali inquinamenti su eventi accidentali.
 

Rumore: attuare una caratterizzazione del clima acustico sia nella fase di ante operam sia nella fase di esercizio, per tutta la fascia di territorio sottoposta a questo impatto; controllare le modifiche al clima acustico in corso d’opera dovuta a particolari eventi di cantiere; verificare il corretto dimensionamento degli interventi di abbattimento del rumore previsti dal progetto (barriere acustiche).

 
Vibrazioni: tenere sotto controllo la matrice durante la fase di cantierizzazione sia per prevenire danni strutturali agli edifici sia per mantenere livelli di disturbo compatibili con l’impatto sanitario.


Sono in fase di pubblicazione i report dei monitoraggi «ante-operam» e «corso d’opera»